Ripercorrere qui la vita di Claretta Petacci significa quindi anche rivelare che non fu né vittima né martire, bensi l’autentica interprete delle peggiori istanze del regime fascista con cui condivise la corruzione, il razzismo, il culto della guerra, la complicità e il collaboraizionismo con l’occupante nazista.
Per molti anni dopo la sua morte Claretta Petacci è stata considerata una donna fragile, inconsapevole e innamorata del leader del partito fascista, che con il proprio corpo gli fece scudo morendo al suo fianco di una morte immeritata. Ma questa non è stata la vera natura della Petacci e a restituirle la vera identità ci ha pensato Mirella Serri, docente universitaria, saggista e giornalista, che ha studiato e approfondito la sua storia grazie alle lettere, ai diari e ai bigliettini che scambiava con il Duce e che per anni sono stati secretati e resi inaccessibili al pubblico.
CLARETTA L’HITLERIANA.
Storia della donna che non morì per amore di Mussolini
di Mirella Serri
Editore: Longanesi
Anno 1ª edizione: 2021
300 pagine
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Nelle monografie a lei dedicate, nelle ricostruzioni della vita di Mussolini e nella storiografia del fascismo, Claretta appare con un’immagine stereotipata e alquanto riduttiva della sua complessa e ricca personalità. Clara viene descritta come una giovane donna di scarsa cultura, pigra e indolente, abituata a poltrire nel letto fino a tarda mattinata con i diavoletti nei capelli e a trascorrere il pomeriggio nel salottino dell’appartamento Cybo in attesa dell’amante. Una donna chiusa nel bozzolo del suo amore. Dominata da un unico rovello: come difendere la sua relazione dai proditori attacchi della concorrenza femminile e da quelli della famiglia Ciano- Mussolini, che detestava.
Grazie allo straordinario lavoro della Serri viene qui tratteggiata la figura di una donna molto diversa, meno concentrata sull’amore e più propensa a sfruttare il ruolo politico del Duce per curare gli interessi personali e familiari, soprattutto per suo fratello Marcello e suo padre Francesco Saverio Petacci. Ottenne per loro nuovi e più prestigiosi posti di lavoro, ma anche una splendida villa, la “Camilluccia”, confinante con Villa Torlonia, dotata di oltre 30 stanze, un rifugio antiaereo, piscina, orto, giardino fiorito e molto molto altro. Opera in perfetta arte fascista che fin da subito suscitò perplessità, sconcerto e malumori nel Pnf.
Non avrebbero più avuto incontri rapidi e quasi furtivi nell’appartamento Cybo a piazza Venezia ma la Camilluccia poteva diventare il loro rifugio. In quel frangente Clara lo informò che nel Partito si gettava discredito sul loro sogno d’amore: il terreno, si diceva, non era stato pagato dai Petacci ma lo avevano avuto gratis sottraendolo ai beni dell’Opera Balilla, che si occupava degli orfanelli. Clara chiese a Ben di intervenire sui vertici del partito per mettere tutto a tacere.
Clara è stata senza ombra di dubbio una donna molto sensuale, attenta alle mode della sua epoca, amante e collezionista di costosi gioielli, ma fu anche cinica e crudele riuscendo a guadagnarsi la piena fiducia di Mussolini, al punto da diventare la sua consigliera politica.
Il libro è quindi un’indagine puntale sulla figura della donna che condusse il Duce dalla gloria alla sconfitta. La sua brama di potere, i suoi sotterfugi, le sue continue richieste vengono sottolineate dal sottotitolo del saggio che ben evidenzia fin dove arrivò la sua bramosia. Da attenta calcolatrice qual era, Clara sul finire della guerra, si pose come diretta interlocutrice di Hitler – ormai pienamente consapevole della caduta politica di Mussolini – durante la Repubblica di Salò passando informazioni private di cui era in possesso.
La Petacci, come dimostra tutta la storia della sua vita, era dotata di una notevole intelligenza e di grande perspicacia che persino Mussolini, il quale non aveva alcuna stima delle doti intellettuali del gentil sesso, le riconosceva.
«Avete un grande intuito, mia cara. Una capacità di capire tante cose!»
Claretta l’hitleriana è un saggio molto interessante la cui lettura mi ha permesso di comprendere molti passaggi politici e non che influenzarono le scelte del Duce e che portarono inevitabilmente l’Italia in guerra. Attraverso questo saggio si possono comprendere e approfondire meglio le figure principali – Clara e Mussolini – ma anche tutta una serie di figure secondarie ma che furono essenziali alla nascita del regime fascista prima e alla sua caduta poi. E quindi interessanti approfondimenti su Buffarini Guidi, sottosegretario al ministero dell’interno, Bocchini, capo della polizia, fino al ruolo svolto da Rachele Mussolini.
Rachele aggrediva violentemente; Mussolini per la sua tolleranza nei confronti dei comportamenti disonesti e furfanteschi. E tuttavia anche lei dava il suo contributo al malaffare che dominava nella Penisola: in casa Mussolini, tra donna Rachele e Benito, a parole, si combatteva una vera e propria guerra quotidiana, ma poi i due finivano per ritrovarsi complici negli affari e nelle speculazioni.
Se amate la storia italiana, se avete voglia di conoscere e/o di approfondire un periodo buio e oscuro come quello del fascismo e sul ruolo, vero, che svolsero alcune figure ritenute per anni erroneamente secondarie allora Claretta l’hitleriana è un saggio che non deve mancare nella vostra libreria.
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