Ogni anno il 25 Novembre si celebra la Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne. Una data scelta nel 1999 dall’ONU per ricordare tutte le vittime di violenza domestica e non.
Questa data è stata scelta per ricordare il sacrificio di tre sorelle di Santo Domingo, Patria, Minerva e María Teresa Mirabal, che il 25 novembre 1960 furono uccise dagli agenti del dittatore Rafael Leonidas Trujillo. La loro colpa? Erano attiviste di un gruppo inviso al governo, il Movimento 14 di giugno, con il quale si opponevano apertamente e coraggiosamente contro le atrocità della dittatura.
Il loro movimento e la loro tenacia furono d’esempio per il loro paese e per il mondo intero che le ha dedicato la giornata mondiale, caricando questa data di un significato profondo.
Sul loro esempio si cerca di scuotere le coscienze ed intervenire contro qualsiasi violenza sulle donne.
Personalmente sono sempre stata del parere che attraverso la cultura e l’educazione si possano crescere e formare uomini e donne capaci di empatizzare, di rispettarsi ed essere inclusivi. Ecco perchè ho deciso di proporre 5 libri che secondo me tutti “dovremmo” leggere, per acquisire un punto di vista diverso e poter, forse, essere persone migliori.
DALLA PARTE DELLE BAMBINE
Elena Gianini Belotti
Editore: Feltrinelli
Anno 1ª edizione: 1973
pagine 193
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La tradizionale differenza di carattere tra maschio e femmina non è dovuta a fattori “innati”, bensì ai “condizionamenti culturali” che l’individuo subisce nel corso del suo sviluppo. Questa la tesi appoggiata da Elena Gianini Belotti e confermata dalla sua lunga esperienza educativa con genitori e bambini in età prescolare. Ma perché solo “dalla parte delle bambine”? Perché questa situazione è tutta “a sfavore del sesso femminile”. La cultura alla quale apparteniamo – come ogni altra cultura – si serve di tutti i mezzi a sua disposizione per ottenere dagli individui dei due sessi il comportamento più adeguato ai valori che le preme conservare e trasmettere: fra questi anche il “mito” della “naturale” superiorità maschile contrapposta alla “naturale” inferiorità femminile. In realtà non esistono qualità “maschili” e qualità “femminili”, ma solo “qualità umane”. L’operazione da compiere dunque “non è di formare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, ma di restituire a ogni individuo che nasce la possibilità di svilupparsi nel modo che gli è più congeniale, indipendentemente dal sesso cui appartiene”.
Per quanto c si metta dalla parte delle bambine, è chiaro che non sono soltanto le bambine le vittime di un condizionamento negativo in funzione del loro sesso.
IL RACCONTO DELL’ANCELLA
Margaret Atwood
Editore: Ponte alle Grazie
Anno 1ª edizione: 1985
pagine 398
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La Republica di Galaad è l’incarnazione terribile e aberrante di una società in cui il patriarcato ha preso il sopravvento imponendosi come una vera e propria dittatura. Le donne immaginate dalla Atwood in questo universo distopico sono alla mercé degli uomini: le Marte, le Zie, le Mogli dei Comandanti sottomesse al loro volere e infine le Ancelle, donne fertili messe a disposizione dei Comandanti per garantire loro una discendenza e dunque sfruttate per ripopolare una parte d’America devastata dalle radiazioni atomiche.
Un romanzo dai temi forti e attualissimi che offre un grande spunto di riflessione sulla violenza domestica, sulle donne e sull’indottrinamento.
Nolite te bastardes carborundorum
INVISIBILI
Come il nostro mondo ignora le donne in ogni campo. Dati alla mano.
Caroline Criado Perez
Editore: Einaudi
Anno 1ª edizione: 2020
pagine 472
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In una società costruita a immagine e somiglianza degli uomini, metà della popolazione, quella femminile, viene sistematicamente ignorata. A testimoniarlo, la sconvolgente assenza di dati disponibili sui corpi, le abitudini e i bisogni femminili. Come nel caso degli smartphone, sviluppati in base alla misura delle mani degli uomini; o della temperatura media degli uffici, tarata sul metabolismo maschile; o della ricerca medica, che esclude le donne dai test «per amor di semplificazione». Partendo da questi casi sorprendenti ed esaminandone moltissimi altri, Caroline Criado Perez dà vita a un’indagine che ci mostra come il vuoto di dati di genere abbia creato un pregiudizio pervasivo e latente che ha un riverbero profondo, a volte perfino fatale, sulla vita delle donne.
Il risultato di questa dominazione culturale dei maschi è che l’esperienza e la prospettiva maschili hanno finito per assumere una dimensione universale, mentre l’esperienza femminile – quella cioè di metà della popolazione mondiale, in fin dei conti – è diventata… di nicchia.
UNA DONNA
Sibilla Aleramo
Editore: Feltrinelli
Anno 1ª edizione: 1906
pagine 165
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Attraverso il racconto autobiografico della sua vita, Sibilla Aleramo ha regalato all’Italia quello che viene considerato il primo romanzo femminista della storia.
Propongo spesso il nome di Sibilla perchè è uno degli esempi più eclatanti di donne che hanno contribuito al cambiamento e all’acquisizione di diritti all’epoca inimmaginabili.
L’ Aleramo ha avuto il coraggio di portare la violenza domestica fuori dalle mura di casa, urlando alle altre donne che quella non era la normalità.
Sibilla Aleramo è anche una voce che la nostra letteratura italiana non annovera tra le sue pagine, e insieme a lei tante altre scrittrici, giornaliste, operaie ecc. Donne che hanno fatto la differenze e delle quali poco conosciamo.
Un motivo in più per leggere questo romanzo.
Signora di sè stessa la donna non era di certo ancora: lo sarebbe mai?
NON PER ME SOLA
Storia delle italiane attraverso i romanzi
Valeria Palumbo
Editore: Laterza
Anno 1ª edizione: 2020
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Fateci caso, in un manuale di letteratura quanti sono i nomi di donne? Due, tre se siamo fortunati (Elsa Morante, Grazia Deledda, Natalia Ginzburg). E le altre? Possibile che in una millenaria storia letteraria nessuna donna abbia mai scritto e pubblicato? La risposta è chiaramente no. La letteratura italiana è ricca di nomi femmili che però sono stati volutamente accantonati.
Questo saggio è l’occasione per leggere non solo l’evoluzione e il contributo offerso all’Italia da parte delle italiane, ma anche uno scrigno dal quale verranno fuori tanti nomi preziosi e degni di essere ricordati: Luce D’eramo, Matilde Serao, Maria Bellonci, Anna Banti, Lalla Romano, Camilla Caderna e molte, molte altre.
Eppure le ribelli non sono mai mancate e le scrittrici hanno saputo raccontarle.