“I TRE GIORNI DI POMPEI” di Alberto Angela | recensione

Alberto Angela, un nome che è sinonimo di successo assicurato. Molti di voi ne avranno apprezzato le doti di divulgatore scientifico, attraverso programmi televisivi che riescono a tenere incollati allo schermo milioni di spettatori e che sono riusciti a superare in termini di auditel anche mostri sacri della TV come Maria de Filippi.
Ma oggi ci soffermiamo su un altro settore (quello che a noi interessa maggiormente) in cui ha raggiunto risultati invidiabili: i libri. Ne ha scritti ben 19, alcuni dei quali come coautore insieme al padre Piero.


pompeiI TRE GIORNI DI POMPEI
di Alberto Angela

Rizzoli | 489  pagine | 1ª edizione: 2016

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Voto
★ ★ ★ ★ ★


In particolare I tre giorni di Pompei”, pubblicato nel 2014 da Rizzoli, sfugge a qualsiasi classificazione, colpendo fin dalle prime pagine per la sua originalità: il punto di vista non è come al solito quello delle vittime, ma quello dei sopravvissuti, tra i quali spicca una donna che organizza un banchetto a poche ora dalla tragedia, si tratta della matrona Rectina, di cui vi riporto la descrizione:

Sono occhi profondi e scuri, che brillano nell’ombra. Chiunque incroci il suo sguardo viene immediatamente attratto dall’insolito calore che emanano. Un calore mediterraneo, di una donna mediterranea. L’ovale perfetto del volto è incorniciato dai suoi capelli corvini. Sono così mossi da disegnare onde scure, nere come la notte, che lambiscono e s’infrangono sul candore del viso. Come le onde sulle spiagge campane dove è nata e vissuta

Già dall’incipit si capisce che il libro per alcuni aspetti può essere considerato un vero e proprio romanzo, per altri un saggio storico-naturalistico: di sicuro non ci troviamo di fronte a un saggio tradizionale, pieno di nozionismo e date, ma in questo caso la Storia viene raccontata servendosi di protagonisti reali, uomini e donne immersi nelle loro vicende di vita quotidiana del 79 a.C..
Il libro narra delle vicende di alcuni abitanti di Pompei, un cinico banchiere, un ambizioso uomo dedito alla politica e tanti altri… a partire dalle ore che precedono l’eruzione di quello che oggi chiamiamo Vesuvio, per poi descrivere i vari momenti dell’esplosione, fino a raccontare gli attimi successivi, quando tutto finisce, the day after. Sembra impossibile pensare che qualcuno si sia salvato da un evento di una forza così distruttiva (l’energia liberata è pari a 50.000 bombe atomiche) ed invece l’autore, dopo una lunga indagine, è riuscito a dimostrare che ci furono almeno sette superstiti (di cui si parla nel libro) ed è lecito pensare ce ne siano stati altri…
Una aspetto importante riguarda proprio la data della più grande tragedia dell’antichità: il 24 ottobre. Come mai una scelta simile, considerando che su tutti i libri, guide, documentari e film si parla di 24 agosto? Ci sono molti indizi che hanno spinto Angela a preferire questa data autunnale, ma non voglio anticiparvi nulla, lasciandovi la curiosità di scoprirlo da soli…

Chi sopravviverà racconterà il silenzio con cui tutto è avvenuto. E lo farà fissando il vuoto, come se ancora cercasse un perchè.
All’improvviso, dal cuore della pianura del Vesuvio s’innalza un’enorme colonna scura di fumo. Sale in cielo con la velocità diuna vampata: nessuno ha mai visto qualcosa di così immenso muoversi con tanta velocità.

Se pensate di trovarvi dinanzi ad un libro di Storia, riservato solo agli appassionati del genere vi state sbagliando; al contrario, gli eventi sono descritti come in un romanzo e sono avvolti da episodi concreti che lo rendono molto vicino al lettore.
La scrittura è molto scorrevole, fluida ed avvincente, adatta al pubblico di tutte le età. Anche gli aspetti un po’ più tecnici, come le varie ondate di gas e lapilli vengono descritte con un linguaggio così semplice e diretto che permettono anche a chi è del tutto avulso al settore di coglierne il significato e gli effetti devastanti. In sostanza, il suo stile permette di trattare argomenti importanti con la leggerezza di un romanzo, si imparano tante cose senza troppi sforzi.
Leggendo questo libro ho avuto l’impressione di trovarmi realmente tra i vicoli di Pompei ancora pieni di vita, mi sembrava di essere spettatore diretto di quei momenti, percependo sulla mia pelle le emozioni dei protagonisti delle vicende. In alcuni momenti sembra di sentire i suoni della città, gli odori delle cucine e del pane appena sfornato, mi sembra di vedere dinanzi ai miei occhi i meravigliosi affreschi in rosso pompeiano, i mosaici e le colonne. Si avverte una sensazione di pace e serenità, la stessa che ho percepito quando camminavo tra gli scavi di Pompei, e si avverte anche angoscia e tristezza quando vengono descritti gli ultimi istanti di vita delle vittime, rimaste eternamente a memoria di quei momenti, grazie ai calchi in gesso.
Si coglie una vita quotidiana tanto lontana dalla nostra, con abitudini diverse, ma al tempo stesso si riesce a delineare anche un filo conduttore che ci lega a quelle vite spezzate, man mano che le pagine scorrono si finisce per immedesimarsi con le vite dei protagonisti al punto di sentirsi immersi in quel tempo, come in un sogno, che parla di realtà.

La camera magmatica che conteneva questo lago di fuoco aveva i suoi limiti e premeva sempre più sulle rocce circostanti, deformandole e generando terremoti, che da anni colpivano l’area vesuviana. Il vulcano, insomma, da tempo mandava chiari segnali. Era l’eruzione che bussava alla porta…Ma nessuno lo aveva capito.

È un libro che mi ha piacevolmente stupito per i suoi contenuti carichi di sensibilità ed emozioni, per nulla freddo e distaccato e che mi sento di consigliare proprio a tutti.

 

Francesco

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